Corso Bike Patrol Rovereto e Trento
Abbiamo imparato a fare squadra perché ci siamo sostenuti a vicenda mentre si cadeva e la parola di…
Il corso raccontato da alcuni partecipanti, Grazie del supporto
Siamo in 9 agenti del Corpo Intercomunale Polizia Locale Rovereto Valli del Leno- Destra Adige e 3 agenti del Corpo Polizia Locale Trento Monte Bondone.
Alcuni si conoscono, altri no ed il momento delle presentazioni viene naturale.
Siamo un po’ curiosi ma tra di noi c’è la convinzione che non ci vuole nulla ad andare in bicicletta.
Non sappiamo come si svilupperanno le giornate di formazione.
Ad accoglierci ci sono due Istruttori dell’Accademia Italiana pattuglia in Bicicletta.
Sono Mauro ed Andrea e svolgono il nostro stesso lavoro nella Polizia Locale.
Ci presentano il corso “Bike Patrol”(pattuglia in bicicletta) il quale mira a formare gli operatori di polizia nelle corrette tecniche di conduzione e uso del velocipede come strumento professionale. I nostri istruttori ci illustrano che il corso verrà svolto in due parti, una teorica in aula e successivamente una all’aperto per imparare la pratica.
Già la mattina del lunedì l’entusiasmo è alto,siamo tutti molto motivati.
Da prima impariamo a fare uno schieramento, vicini al nostro velocipede con caschetto indossato ed è così che ascoltiamo i saluti del C.te dott.Ruaro il quale ci augura un buon lavoro.
Ora possiamo cominciare
L’area adibita alla formazione esterna viene allestita da Mauro ed Andrea con coni di varie dimensioni, travi e pallet che delineano un percorso tecnico.Gli istruttori ci illustrano il percorso in sella alle loro biciclette iniziando con uno slalom dalle curve strettissime ,proseguendo in un percorso a serpentina, poi in un quadrato dal perimetro di un metro per uno e terminando in un tracciato con altra difficoltà perché ti obbliga a fare una curva strettissima nel senso opposto.
Descritto così sembra facile ma appena cominciamo il percorso, i birilli che con Mauro ed Andrea rimangono fermi al loro posto con noi iniziano a cadere e sembra impossibile terminare non dico una prova, ma nemmeno parte di essa.
tratto dall’articolo
Abbiamo imparato a fare squadra perché ci siamo sostenuti a vicenda mentre si cadeva e la parola di incoraggiamento del collega ti infondeva fiducia e rafforzava il legame tra noi.
Ci sono momenti di sconforto, agenti che cadono, frasi del tipo “ma chi me lo ha fatto fare”.
Ma Mauro e Andrea sono dei grandi motivatori e ci seguono passo per passo e quello che sembrava impossibile, in qualche giorno siamo riusciti a farlo tutti.
Ci hanno insegnato la tecnica, bassa velocità, posizione del corpo e dello sguardo perché è dove si pone la nostra attenzione che arriva il nostro mezzo.
Impariamo il miglior modo per essere rapidi nel lasciare la bici utilizzando il freno posteriore, nel caso ci fosse la necessità di fermare un soggetto.
Nelle giornate del corso, quattro per l’esattezza, la bicicletta è diventata il nostro strumento di lavoro e non un mezzo di trasporto.
Con la bicicletta abbiamo imparato a fermare un soggetto pericoloso servendoci della stessa, bloccandogli un ginocchio tra telaio e ruota per contenerlo oppure ad usare il velocipede come scudo di protezione per difenderci da un’aggressione potenzialmente rischiosa.
Non è mancata la parte teorica per imparare i componenti della bicicletta al fine di attuare un controllo di sicurezza delle varie parti prima di ogni inizio turno, l’alimentazione da seguire per sostenere uno sforzo prolungato e fondamentale l’idratazione al fine di prevenire fastidiosi crampi.
Le giornate sono state faticose e ci hanno permesso di vedere il nostro lavoro sotto un ottica diversa.
Abbiamo imparato a fare squadra perché ci siamo sostenuti a vicenda mentre si cadeva e la parola di incoraggiamento del collega ti infondeva fiducia e rafforzava il legame tra noi.
Abbiamo avuto in Mauro e Andrea gli insegnanti che hanno avuto capacità empatica e comunicativa, trasmettendo la passione e la dedizione per il lavoro nella Polizia Locale,polizia di prossimità vicina alle persone, nei parchi e nelle strade.
Ci hanno trasmesso la fascinazione e ci hanno condotto all’evoluzione, intuendo la soggettività di ognuno di noi.
A loro diciamo Grazie!
Ma grazie pure ai colleghi con i quali abbiamo rafforzato legami e intese e ai Comandanti Ruaro e Sattin, Comandanti dei rispettivi Corpi, per la sensibilità dimostrata nel permetterci di seguire questo corso di formazione.
Ora le città di Rovereto e Trento potranno vantare di avere Agenti della Polizia Locale addestrati al servizio Bike Patrol.”
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