Corso di Formazione Perpignan giugno 2019

Corso di Formazione Perpignan giugno 2019

Gli Istruttori di Aipib, nelle date del 04,05,06,07 Giugno 2019, in qualità di Agenti della Polizia Locale di Alessandria, hanno potuto partecipare ad uno stage formativo, organizzato dalla Polizia Municipale di Perpignan, nel sud della Francia, grazie ad un percorso di dialogo, cooperazione e scambio di idee tra gli operatori delle polizie d’Europa, in merito al sempre più indispensabile, Bike Patrol. ( Allo stage hanno preso parte anche due operatori della Polizia Locale di Anversa e quattro operatori della Polizia Locale Catalana.) Aipib e’ sempre più fermamente convinta che il delicato tema della preparazione e la formazione degli operatori, sia la chiave di volta per svolgere il proprio servizio, senza dover essere esposti a rischi eccessivi e grazie ad essa, riuscire ad offrire, quella prossimità richiesta dai cittadini. Nella prima giornata, dopo un breafing lungo e ben articolato, sono state elencate le problematiche che affliggono, ormai, tutti i grossi e medi centri cittadini, e le varie tecniche di risoluzione, secondo le vigenti normative dei rispettivi Paesi. Ovviamente i partecipanti si sono immediatamente resi conto che, non vi erano immani differenze. Tutti gli operatori devono quotidianamente affrontare episodi relativi allo spaccio di stupefacenti, al consumo smodato di Alcool, alla micro criminalità ecc… Al termine della discussione, tutti a bordo dei propri veicoli per affrontare percorsi di varie tipologie e difficoltà atti a migliorare le capacità di guida e di risoluzione imprevisti. Duro si ma estremamente interessante. Nella seconda e terza giornata, sono state analizzate tecniche di immobilizzazione e neutralizzazione di una minaccia, controlli veicolari particolari, controlli documentali e tecniche di combattimento (utilizzando un figurante indossante l’attrezzatura RedMan impiegata proprio per simulare pienamente la realtà di una aggressione). Nella quarta ed ultima giornata gli operatori hanno potuto assistere ad una dimostrazione di cooperazione tra unità cinofila e bike patrol, ed a come si debba utilizzare il Taser in caso di minaccia elevata. Estremamente stimolante ed arricchente lo stage si concludeva con strette di mano cosi salde da far credere agli operatori partecipanti, di essere entrati a far parte di una famiglia solida, senza confini.

Quando la “pattuglia in bicicletta” fa scuola. Corso di formazione a Bassano

Quando la “pattuglia in bicicletta” fa scuola. Corso di formazione a Bassano

Aipib, ad Aprile, nello specifico dall’8 al 12, ha realizzato, presso il Comune di Bassano del Grappa, un innovativo ed all’avanguardia, corso di formazione, riservato al personale della Polizia Locale appartenente all’Ente. Al corso, hanno potuto partecipare anche due operatori del locale Commissariato della Polizia di Stato, grazie ad accordi stipulati in nome della collaborazione tra gli organi di Polizia, riguardanti il sempre più irrinunciabile concetto di “prossimità”.

La classe, si è dimostrata subito reattiva e pronta ad acquisire quelle nozioni fondamentali indispensabili per lo svolgimento del servizio “ sicuro ed efficace”.

Il corso di formazione, della durata complessiva di 30 ore, strutturato in modo da essere velocemente spendibile, a livello operativo, immediatamente dopo il termine, prevedeva una iniziale “messa in sella” con tecniche di salita, discesa rapida e conduzione del veicolo atte alla fondamentale acquisizione di quegli “skills” necessari per muoversi in sicurezza nel congestionato ambiente urbano moderno. Come da programma poi, si procedeva con lo studio delle tecniche operative specifiche per l’utilizzo della bici in caso di inseguimento, immobilizzazione ed ammanettamento di un sospettato fino all’uso del veicolo come strumento di difesa.

Il corso di Bike patrol si concludeva, nella mattinata di Venerdi, con l’effettuazione di un doppio test, scritto e pratico, al quale, tutti i partecipanti hanno prestato massima dedizione ed impegno, superandolo brillantemente.

Perché ho scelto di diventare un Bike Patrol

Perché ho scelto di diventare un Bike Patrol

Sappiamo più o meno tutti utilizzare una bicicletta, perché magari da piccoli i genitori ci hanno messo sopra e noi abbiamo cominciato a pedalare… Da lì abbiamo piano piano imparato anche a nostre spese a rimanere in sella ed affrontare i primi ostacoli. Più in là magari uscendo con gli amici si è continuato a pedalare ed affrontare i primi percorsi, magari anche in off-road, chi meglio o chi peggio, perché, inutile negarlo, c’è chi nasce con la dote di saper andare in bicicletta e chi no e deve soffrire di più per imparare. Le “tecniche” usate per anni sono quelle apprese da amici o derivate da esperienza ma per andare in sicurezza in bicicletta e quindi applicare la giusta tecnica in ogni occasione non basta questo. Bisogna soffermarsi su ogni singola tecnica con la supervisione di una persona esterna, competente, che ti aiuta a risolvere le piccole lacune che ognuno di noi ha, in alcuni casi banali ma in altri anche pericolose. Ecco perché risulta essere fondamentale, nel nostro ambito, frequentare il corso di Bike patrol. Si parte dalla base, L’equilibrio, per passare poi alla salita, alla partenza ed alla discesa operativa che nulla a che vedere con l’utilizzo classico della bicicletta. Tecniche operative riguardanti le cadute, le emergenze che si devono affrontare quotidianamente utilizzando un veicolo di servizio che offre al corpo umano sicuramente meno protezione di una vettura. Tecniche operative riguardanti l’arma da fuoco ed il suo utilizzo in caso di necessità. Come utilizzare la bicicletta per fermare un soggetto potenzialmente pericoloso e molte altre divertenti attività. Si, ho scritto divertenti perché nonostante l’intensità del corso, io l’ho trovato assolutamente divertente. In conclusione, nonostante si abbiamo anni di esperienza, frequentare il corso può davvero cambiare il modo di andare in bicicletta ed ancora più importante, affrontare gli ostacoli con padronanza e sicurezza rendendo ancora più piacevole e funzionale il servizio.

Storia dell’Accademia Italiana Pattuglia in Bicicletta

Storia dell’Accademia Italiana Pattuglia in Bicicletta

Storia dell’Accademia Italiana Pattuglia in Bicicletta

Nel 2017 nasce ad Alessandria l’associazione di promozione sociale l’AIPIB Accademia Italiana Pattuglia in Bicicletta, dopo un anno di ricerca per il conseguimento del Master in Politiche di Sicurezza e Polizia Locale, a cura dell’agente e studente Mauro Di Gregorio. Lo scopo dell’associazione in via prioritario, come da statuto, è quello di divulgare  la formazione delle Pattuglie velomontate nei corpi di Polizia, affinché questo tipo di servizio venga svolto in sicurezza e nel miglior modo possibile.

Infatti l’AIPIB pone attenzione alla formazione più specializzata. Per un servizio di vigilanza e controllo del territorio adeguato occorre acquisire tecniche specifiche, al fine di minimizzare i rischi e i pericoli per gli operatori.

Il progetto di tesi di Master ha analizzato come attualmente vengono utilizzati i servizi di polizia e con particolare attenzione rivolto a quello delle polizie locali che hanno servizi in bicicletta.

La ricerca che ha coinvolto 60 città, di cui buona parte capoluoghi di provincia è stata effettuata tramite un questionario on line inviato ai comandi. I dati hanno convalidato l’ipotesi di partenza della ricerca la quale si poneva la domanda “il servizio in bicicletta attualmente è supportato da corsi specifici?” e i risultati hanno purtroppo evidenziato che attualmente in Italia i servizi di vigilanza in bicicletta sono limitati, poiché le amministrazioni non hanno mai previsto una formazione specifica per questo ruolo, quasi che chi andasse in bicicletta fosse un agente di serie B. Dalla ricerca è emerso che bisogna aggiornare le procedure, al fine di sfruttare tutte le potenzialità dell’impiego operativo dei velocipedi, e di non limitarli a semplice mezzo di trasporto infatti la mancanza di preparazione fa si che il mezzo diventi semplicemente un alternativa allo spostamento appiedato. Bisogna porre anche l’attenzione a non trascurare l’aspetto legislativo, assodato che il velocipede, nel momento in cui è utilizzato da un operatore, è uno strumento di lavoro ai sensi del decreto 81/2008 deve essere prevista un’informazione ed una formazione specifica ai destinatari del servizio, che vada dai rischi generici alle tecniche operative.

 

A seguito dell’elaborato di Master nasce AIPIB e conseguentemente iniziano le prime attività formative con l’attivazione di alcune pattuglie sperimentali in alcuni capoluoghi di città. Il ruolo dell’Accademia Italiana Pattuglia in Bicicletta è stato quello di porre l’attenzione sulla formazione specifica al servizio di vigilanza e controllo del territorio attraverso l’uso della bicicletta.

La pattuglia in ciclomontanta o Bike Patrol si distingue vari aspetti:

Silenziosa, dal costo super efficiente e sorprendentemente efficace, la pattuglia in bici è in grado di colmare il vuoto esistente tra il servizio di autopattuglia e quello di pattugliamento a piedi. L’agente di polizia in bici è in grado di usare tutti i suoi sensi, inclusi l’olfatto e l’udito, per individuare ed intervenire a contrasto di attività criminose. Può scegliere di cogliere alla sprovvista il sospettato senza farsi accorgere o al contrario di rendersi altamente visibile al fine di far percepire ai cittadini maggiore senso di sicurezza.”

Il controllo del territorio riveste un ruolo di fondata importanza per gli agenti della Polizia Municipale l’istituzione di questa pattuglia in bicicletta può essere un valido strumento per migliorare la rapidità degli interventi. Infatti, uno dei principali vantaggi è la capacità di attraversare, con questo mezzo, aree delimitate come parchi e giardini pubblici e avere quindi un contatto più diretto con l’ambiente circostante, permettendo azioni di pronto intervento.

è venuta ora di cambiare il punto di vista sulle pattuglie in bicicletta

in italia si continuano a costituire nuclei di pattuglie in bicicletta dove il presupposto sia quello di saper pedalare…. dove la bicicletta diventa l’oggetto dell’attenzione… dimenticando che è la formazione ciò che rende un operatore migliore e non il mezzo

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