Corso Bike Patrol Polizia Locale di Loano e Savona

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Corso Bike Patrol Polizia Locale di Loano e Savona

Il corso della Polizia Locale di Loano e Savona raccontato Ass. Polizia Locale Roberta De Andreis (Borlo)

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Ed eccoci qua, il lunedì mattina ad affrontare il corso di Bike Patrol (pattuglia in bicicletta) della AIPIB (Accademia italiana pattuglia in bicicletta). Siamo noi 5 colleghi del Comando di Loano unitamente a 8 colleghi di Savona e 2 Istruttori (Mauro e Alberto).
Punto fermo all’inizio del corso è che tutti sappiamo andare in bici,pertanto la domanda “cosa ci facciamo qua” sorge spontanea. Trascorrono alcuni minuti e dopo le presentazioni di rito alle quali segue l’introduzione al corso, capiamo che il corso è ben altro. Il corso durerà 30 ore suddiviso in 5 giorni, avremo a che fare con una parte teorica in aula e una pratica su un circuito allestito all’aperto….
Su quest’ultimo inizia il bello! Così ci ritroviamo ad affrontare percorsi, slalom, “serpentoni”, quadrati e molto altro, il tutto alla guida di una bicicletta. Inutile negare le difficoltà riscontrate da tutti inizialmente,ma con il passare dei giorni sono man mano diminuite fino a farci arrivare tutti al superamento della prova finale. Al mio “non ci riuscirò mai” Mauro mi ha fatto capire che non è così. Non è stato semplice, vuoi per un discorso di età, vuoi per scarso allenamento e/o poca pratica nell’utilizzo della bicicletta,ma è bastato seguire gli insegnamenti profusi, metterci volontà e impegno, ed ho capito che l’Istruttore aveva ragione!!! I lati positivi del corso sono veramente tanti, si ha la possibilità di capire il valore di un

Ora possiamo cominciare

servizio svolto con la bicicletta, dove quest’ultima diventa un collega, se così si può dire. La bicicletta dopo l’opportuna formazione, diviene di ausilio indispensabile nella messa in pratica delle molteplici tecniche operative che un operatore di Polizia Locale potrebbe trovarsi nella condizione di dover mettere in atto durante il servizio svolto. Il servizio di Bike Patrol fa riscoprire la vicinanza all’utenza che con un servizio automontato si stava lentamente perdendo. Sarà forse che ci trovavamo nella stessa situazione,ma il corso ha creato affiatamento tra i partecipanti nonostante non ci conoscessimo prima,al momento di dare una sistemata alla bicicletta di turno che ne avesse necessità o che occorresse dare ausilio nel cambio di una camera d’aria o di un copertone, non mancava mai l’aiuto di chi ne sapeva un po’ di più. Personalmente sono molto soddisfatta di aver avuto l’opportunità di partecipare e attendo quanto prima di poter svolgere il primo servizio Bike Patrol.

Ass.PL Roberta De Andreis
foto percorso esame
tratto dall’articolo

Al mio “non ci riuscirò mai” Mauro mi ha fatto capire che non è così. Non è stato semplice, vuoi per un discorso di età, vuoi per scarso allenamento e/o poca pratica nell’utilizzo della bicicletta,ma è bastato seguire gli insegnamenti profusi, metterci volontà e impegno, ed ho capito che l’Istruttore aveva ragione!!!

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Modern law enforcement is adopting innovative methods like the “Bike Patrol” to enhance urban safety. This strategy, besides being eco-friendly, offers unique advantages for officers and the community. The article highlights benefits such as improved physical fitness of officers, increased interaction with citizens, and more effective area coverage. In summary, Bike Patrol represents a sustainable solution that boosts the safety and presence of law enforcement in the community.

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Operational techniques capsicum and bike patrol

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Operational techniques capsicum and bike patrol

Tuesday 15.06.21 at 15.00… let the party begin!
In Loano, despite the   infernal heat   Mauro, Andrea and Alberto supervised and trained by the master, Michele FARINETTI Safety Operator and Trainer.
SIPL Professor since 2009 in Operational Techniques and Defensive Aids. National Technical Director Krav Maga IDS. Consultant for FF.OO and FF.AA., decide to increase and sometimes question the operating techniques known until now in order to optimize and make essential the bike patrol service! The afternoon is divided into three macro phases in which the master is dedicated to basic and extremely effective teachings. The first phase, techniques of immobilization with the bike and on foot. 

The instructors of the Italian Cycling Patrol Academy together with the trainer Michele Farinetti have validated some operational techniques of the capsicum through the use of the bicycle

The second, disarmament and immobilization of armed subject while the third on the use, in the most effective way, of the capsicum device.
The pepper spray, while constituting a valid tool for defense, however, requires specific training to be used. Its effects, we repeat just for information, non-toxic and not permanent but still strongly irritant mucous membranes of the eye, nose, throat and lungs.

one of our instructors say ….

Being an instructor does not mean being omniscient. You never stop learning and improving ….

They also activate the production of mucus from the nose and a strong cough.

They cause the involuntary and sudden closing of the eyes with consequent temporary blindness that derives from it (even if they open the eyes it is not possible to see anything since the capillaries of these are dilated)as well as a burning sensation in areas affected by respiratory difficulties.It is therefore necessary that the operators, knowing the effects, are able to use the tool (in this case the tools have used inert product cylinders, created specifically for training and kindly provided by MAD MAX) in safety and with maximum effectiveness.

 

At the end of the training session, exhausted by the techniques and by the deadly heat, the three instructors of Aipib and Master Farinetti agreed that it was necessary a cold and refreshing beer!!!

 

Instructor Alberto Stoppino

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Loano, nonostante il caldo infernale Mauro, Andrea ed Alberto supervisionati ed addestrati dal maestro, Michele FARINETTI Operatore della Sicurezza e Formatore.
Docente SIPL dal 2009 in Tecniche Operative e ausili difensivi. Direttore Tecnico Nazionale Krav Maga IDS. Consulente per FF.OO e FF.AA., decidono di incrementare e talvolta mettere in discussione le tecniche operative fino ad ora conosciute al fine di ottimizzare e rendere imprescindibile il servizio di bike patrol! Il pomeriggio viene suddiviso in tre macro fasi nelle quali il maestro si prodiga in insegnamenti basilari ed estremamente efficaci.

Gli istruttori dell’Accademia Italiana Pattuglia in Bicicletta insieme al formatore Farinetti Michele hanno validato alcune tecniche operative del capsicum attraverso l’uso della bicicletta

La prima fase, tecniche di immobilizzazione con la bici ed appiedati. La seconda, disarmo ed immobilizzazione di soggetto armato mentre la terza sull’uso, nel modo più efficace, del dispositivo capsicum.
Lo spray al peperoncino, pur costituendo, di per se, un valido strumento per la difesa, necessita tuttavia, di un addestramento specifico all’utilizzo.

un nostro istruttore dice…

Fare l’istruttore non vuol dire essere onniscente. Non si finisce mai di imparare e di migliorare….

I suoi effetti, li ripetiamo giusto per informazione, non tossici e non permanenti ma comunque fortemente irritanti delle mucose dell’occhio, del naso, della gola e dei polmoni.

Causano l’involontaria e repentina chiusura degli occhi con conseguente cecità temporanea che ne deriva (anche se si aprono gli occhi non è possibile vedere alcunchè dato che i capillari di questi sono dilatati), nonchè una sensazione di forte bruciore nelle zone colpite con difficoltà respiratorie. Inoltre attivano la produzione di muco dal naso ed una forte tosse. Risulta quindi necessario che gli operatori, conoscendo gli effetti, siano in grado di utilizzare lo strumento ( in questo caso gli istruttori hanno utilizzato bombolette di prodotto inerte, creato appositamente per l’addestramento e gentilmente fornito da MAD MAX) in sicurezza e con la massima efficacia.

Senza svelare le tecniche ed i trucchi che il Maestro Farinetti ha voluto mostrare ed insegnare, Aipib vorrebbe ricordare ai lettori che dopo ogni getto, è necessario uno spostamento laterale o diagonale sia per non essere investiti da eventuali vapori residuali, sia perché l’aggressore potrebbe comunque lanciarsi contro l’utilizzatore dello spray che lo ha contaminato!
Alla fine della sessione di allenamento, sfiniti dalle tecniche e dal caldo micidiale i tre istruttori di Aipib ed il maestro Farinetti hanno convenuto che fosse necessaria una birretta ghiacciata e ristoratrice!!!

 

Istruttore Alberto Stoppino

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   Il 21 settembre 2020 si sono presentati presso il nostro Comando di Polizia Locale di Treviso i colleghi Mauro ed Andrea, istruttori dell’Accademia Italiana Pattuglia in Bicicletta (AIPIB). Il corso “Bike Patrol” (pattuglia in bicicletta) mira a formare gli operatori di polizia nelle migliori tecniche di conduzione e uso del velocipede come strumento professionale. Il corso si è svolto in 2 parti: in aula per una prima parte teorica e successivamente in uno spazio aperto per quella che si può sicuramente definire la parte più elettrizzante: la pratica. E così Mauro e Andrea hanno adibito ad hoc il parcheggio retrostante al Comando, predisponendo un percorso formato da coni, conetti, travi, pallet apparentemente complesso per le nostre abituali abilità. Con una degna teoria accompagnata da dimostrazioni pratiche, ci siamo pian piano lanciati nell’impresa. Il primo esercizio è stato uno slalom dalle curve strettissime: questa esercitazione ha fatto cambiare approccio con lo spazio circostante. Il trucco stava nel volgere lo sguardo verso l’uscita della curva ed aprire il ginocchio verso l’interno della stessa, in questo modo la bicicletta girava da sola. Ma attenzione alla prossima curva stretta dal senso opposto! Basso rapporto, bassa velocità ma rapidi nei movimenti. Poi è stata la volta del quadrato. Quattro lati (da un metro l’uno) delimitati da coni entro i quali si doveva ruotare attorno al centro immaginario del quadrato. Di primo acchito apparve a tutti un‘impresa impossibile. Eppure in qualche giorno siamo riusciti a farlo tutti. O meglio, entravamo addirittura in due o tre alla volta dentro al quadrato. Sembrava un circo! Un altro esercizio è stato quello della serpentina. Stesso input: a bassa velocità e col giusto approccio si riesce in tutto. Ancor più tricky è stato lo slalom in cui coni più alti dovevano passare sotto tra il tubo trasversale e la ruota anteriore. Le cose iniziavano a farsi interessanti. Ma pensate che ci saremmo fatti fermare? Assolutamente no, prova e riprova, prova e riprova finché questo cono si decide ad uscire indenne dalla parte giusta. Altri esercizi sono stati: quello di rimanere in equilibrio sopra la bici senza pedalare quindi rimanendo fermi con un margine di pochi centimetri, la caduta laterale in cui ci si chiude a riccio “per non farsi male” a detta di Mauro. Il giorno dopo lividi dappertutto ma sorvoliamo su questi piccoli dettagli. Quando eravamo piccoli, quanti di noi non hanno fatto almeno una derapata azionando il freno posteriore? Credo tutti. Ecco, gli istruttori ci hanno mostrato il miglior modo per esser rapidi nel lasciar la bici e consumare i copertoni come non ci fosse un domani. A parte gli scherzi, nel caso di un inseguimento, questa tecnica torna utilissima. Un po’ di destrezza ci è mancata nel raccogliere al volo la pallina da terra rimanendo in sella senza fermarsi, ciononostante la ciurma non si è limitata nel tentare, tentare e ritentare. Avete presente la nonna come sale e scende dalla sua bicicletta? Ci ha fatto sorridere almeno un po’ la prima volta che l’abbiamo vista. Tuttavia, signori, quello è il modo più conveniente di salire o scendere dal mezzo per un operatore di polizia. Sì, perché è rapido, comodo e pure per i più bassi risulta più facile montare in sella. A Treviso abbiamo diversi parchi su cui vigilare…E come se non pattugliando in bicicletta? La discesa dagli scalini può risultare pericolosa se non si sa come spostare il baricentro. Mauro e Andrea ci hanno insegnato anche questo. E in salita? Bici in spalla, e si cammina! Dopo esserci destreggiati nei movimenti, ecco che arriva il momento delle tecniche operative. Ad esempio, il posizionarsi dietro alla bicicletta e non davanti. Ma perché? Sembra banale ma se il presunto aggressore si avventa contro di te, la bicicletta ti ostacolerà e ti farà cadere. Diversamente, se la bici è davanti a te, sarà l’aggressore a cadere. Abbiamo imparato a fermare un fuggitivo servendoci della struttura della bici, bloccandogli un ginocchio tra telaio e ruota per contenerlo oppure ad usare il velocipede come scudo e a difenderci da un’aggressione con armi bianche. Infine con l’istruttore di tiro, anche lui di nome Andrea, abbiamo approfondito quello che è il tiro dinamico in sella alla bicicletta. La sola simulazione ci ha dato un sacco di adrenalina! Queste tecniche e questi esercizi hanno plasmato la nostra visione delle cose. E’ bello iniziare a guardare il nostro lavoro con occhi nuovi! E’ stata una settimana molto intensa ma possiamo dire che questo corso, oltre a regalarci visioni nuove su questo mezzo di lavoro, ci ha regalato la bellezza delle piccole cose come lo star insieme, conoscersi, ridere, sbagliare, rialzarsi e riprovarci.

Grazie ai colleghi per il senso di squadra respirato: Robazza F., Pillon I., Vitangeli S., Castellaro M., Scarfì L., Zanchetta R., Noal S., Bellinato A., Scarabello D., Cimmino L., Napoli D., Ag. Zanatta C.,  Ag. Sc. Caramel, S.Vettorazzo N. e Moreno.

Un grazie particolare al Comandante Dott. Andrea Gallo per aver dimostrato sensibilità nel darci la possibilità, per nulla scontata, di vivere questa avventura formativa a livello professionale e personale, nonché a Mauro e ai due Andrea per averci arricchito della loro esperienza in queste giornate.

Ag. Zanatta C. e Ag. Sc. Caramel S.

 

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Bike Patrol Course Treviso Local Police

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On 21 September 2020, colleagues Mauro and Andrea, instructors from the Italian Academy “Pattuglia in Bicicletta” (AIPIB), introduced themselves at our Local Police Headquarters in Treviso. The “Bike Patrol” course (pattuglia in bicicletta) aims to train police operators in the best techniques for conducting and using the velocipede as a professional tool. The course was held in two parts: in the classroom for a first theoretical part and then in an open space for what can certainly be defined as the most exciting part: the practice. And for this reason, Mauro and Andrea arranged perfectly the car park behind the Command, preparing a path formed by cones, beams, pallets apparently complex for our usual skills. With a worthy theory accompanied by practical demonstrations, we slowly embarked on this mission.

The first exercise was a slalom with very tight curves: this exercise changed the approach with the surrounding space. The trick was to look towards the exit of the curve and open the knee towards the inside of the curve, in this way the bicycle turned on its own. But watch out for the next tight curve from the opposite direction! Low ratio, low speed but fast in the movements. Then it was the turn of the square. Four sides (one meter each) delimited by cones within which it had to rotate around the imaginary center of the square. At first glance it seemed to everyone an impossible mission. However, in a few days we all managed to do it. Or rather, two or three of us entered the square at the same time. It looked like a circus! Another exercise was that of the serpentine. Same input: at low speed and with the right approach you can do everything.

Even more tricky was the slalom where taller cones had to pass underneath between the cross tube and the front wheel. Things were starting to get interesting. But do you think we would have stopped? Absolutely not, try and try again, try and try again until this cone decides to come out unscathed on the right side. Other exercises were to remain in balance on the bike without pedaling and thus remaining stationary with a margin of a few centimeters, the lateral fall in which one closes in a hedgehog “not to get hurt” according to Mauro. The next day bruises all over but let’s overlooks these little details. When we were little, how many of us didn’t make at least one skid by applying the rear brake? I believe everyone. Here, the instructors showed us the best way to be quick to leave the bike and wear out the tires like there was no tomorrow. Seriously, in the case of a chase, this technique is very useful.

We lacked a bit of dexterity in picking up the ball from the ground on the fly while remaining in the saddle without stopping, nevertheless the crew was not limited to try, try and try again. You know Grandma how she gets on and off her bicycle? She made us smile at least a little the first time we saw her. However, ladies and gentlemen, that is the most convenient way for a police officer to get on or off the vehicle. Yes, because it is quick, comfortable and even for the shorter ones it is easier to mount. In Treviso we have several parks to watch over … And what if not patrolling by bicycle? The descent from the steps can be dangerous if you do not know how to move the centre of gravity. Mauro and Andrea also taught us this. And uphill? Bike on your shoulder, and you walk! After having juggled the movements, here comes the time of the operative techniques. For example, positioning yourself behind the bicycle and not in front. But why? It seems trivial but if the alleged attacker rushes at you, the bicycle will hinder you and make you fall. Otherwise, if the bike is in front of you, the attacker will fall. We have learned to stop a fugitive using the structure of the bike, blocking a knee between the frame and the wheel to contain him or to use the velocipede as a shield and defend ourselves from an attack with sidearms.

Finally, with the shooting instructor, also named Andrea, we explored what dynamic shooting is on the bike. The simulation alone gave us a lot of adrenaline! These techniques and exercises have shaped our view of things. It is nice to start looking at our work with new eyes! It was a very busy week, but we can say that this course, in addition to giving us new visions on this means of work, has given us the beauty of the little things like being together, getting to know each other, laughing, making mistakes, getting up and trying again.

Grazie ai colleghi per il senso di squadra respirato: Robazza F., Pillon I., Vitangeli S., Castellaro M., Scarfì L., Zanchetta R., Noal S., Bellinato A., Scarabello D., Cimmino L., Napoli D., Vettorazzo N. e Moreno.

A special thanks to the Commander Dr. Andrea Gallo for having shown sensitivity in giving us the possibility, not at all obvious, to experience this training adventure on a professional and personal level, as well as to Mauro and the two Andrea for having enriched us with their experience in these days.

Ag. Zanatta C. e Ag. Sc. Caramel S.

 

 

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