Reparto Tutela Fluviale – T.I.B.E.R “Pattuglie in bicicletta”

Reparto Tutela Fluviale – T.I.B.E.R “Pattuglie in bicicletta”

 Nella giornata del 14 Settembre ha avuto inizio il primo corso di Bike Patrol presso il Gruppo Sicurezza Urbana della Polizia Roma Capitale volto alla creazione di un nuovo  nucleo che effettuerà il controllo delle sponde del Tevere.

Il corso, della durata di sei giorni, strutturato in modo tale da rendere immediatamente pronti gli Agenti, terminava il 19 settembre con la ormai consueta ” doppia prova d’esame” che ha trasformato 5 dei 15 partecipanti al corso, in operatori velomontati specializzati.

Gli istrutturi, dopo una breve chiaccherata con gli studenti, inerente al mondo della Bicicletta nelle sue piu’ comuni peculiarità, iniziavano immediatamente a tormentare i volontari con esercizi di “messa in sella”, tecniche di salita e discesa rapida, conduzione del veicolo in modo sicuro insistendo particolarmente sugli esercizi in modo da far acquisire gli skills necessari per muoversi sicuri nel congestionatissimo ambiente urbano romano.

Secondo programma poi, evase le lezioni in aula, assolutamente necessarie, la classe procedeva con lo studio delle tecniche operative specifiche del bike patrol come “inseguimento”, “immobilizzazione ed ammanettamento di un sospettato”, uso del veicolo come strumento di difesa. Nella giornata di Venerdì, Aipib è stata coadiuvata da Andrea Puleo, istruttore del Lacs, acronimo di Laser Advanced Combat System, sistema ultra moderno di training per arma da fuoco dedicato agli operatori del settore Polizia e Militare, con il quale l’accademia collabora che, ha profuso esperienze e tecniche operative aggiuntive a quelle fino ad allora insegnate dagli Istruttori Aipib. Uno degli innumerevoli vantaggi del sistema è quello di non avere la necessità di essere adoperato esclusivamente all’interno di un poligono riuscendo così, a trasformare qualsiasi ambiente in “teatro operativo”.

 

Corso di Formazione ed addestramento del personale in forza al reparto Tutela Fluviale – T.I.B.E.R “Pattuglie in bicicletta”

Grande è stata la motivazione dei partecipanti che hanno dimostrato una tenacia ed una grinta esemplare.

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No al Monopattino Milanese in uso di Polizia

No al Monopattino Milanese in uso di Polizia

No al Monopattino Milanese in uso di Polizia

Volevamo porre un focus sullo strumento monopattino, in uso alla polizia locale milanese e di altre polizie locali italiane.
L’accademia, non ritiene idoneo l’utilizzo di questo veicolo “green” per l’uso specifico dell’attività di polizia locale, pur rimanendo un ottimo strumento per la mobilità urbana, si sposa per nulla con l’attivita di polizia.

Nei fotogrammi accanto, altri esempi di Polizia Locale che ha introddo il monopattino. Il Comune di Lecce e il Comune di Firenze. Come potete notare anche in questo caso lo strumento risulta prettamente per l’utilizzo della mobilità elettrica.

Le nostre considerazioni

come si evidenzia dall’articolo del Comune di Milano (link) di cui riportiano un estratto

… Decentrato 1 e 8 gli agenti dedicati, su turni mattina e pomeriggio, che controlleranno la fruibilità dei percorsi e si occuperanno di prevenire e contrastare le soste irregolari. In particolare il servizio, avviato giovedì 25 giugno, in via sperimentale, prevede che una pattuglia per turno presidi l’asse Venezia-Buenos Aires-Monza, i tratti ciclabili lungo la Cerchia dei Navigli e le corsie preferenziali tra Fatebenefratelli e De Amicis. La seconda pattuglia del Nucleo Duomo si occuperà, contemporaneamente, della vigilanza e del controllo dell’asse San Babila-Duomo-Mercanti-Castello.

cosa mai vorra dire prevenire e contrastare le soste irregolari, dalle foto presenti sul sito non sembrerebbe neppure che gli agenti abbiano idoneo materiale al seguito per il compito assegnato.

Alla luce di tutto questo nella colonna accanto abbiamo riportato i punti salienti del motivo della bocciatura del monopattino presentato dalla Polizia Locale di Milano.

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Primo aspetto

il manubrio di questo monopattino risulta estramamente stretto, e di fatto impedisce all’operatore anche la funzione basilare dell’agente in servizio di viabilità, come l’utilizzo della radio.

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Secondo aspetto

Le dimensioni delle ruote, non permette all’operatore di affrontare il variegato ambiente urbano, ottimo sicuramente per percorsi asfaltati e privi di buche

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Terzo aspetto

Per l’utilizzo di questo veicolo non hanno previsto un attrezzatura ad HOC, magari la possibilita di avere un zaino per trasporare il minimo indispensalibe per fare il “lavoro”

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Aspetto essenziale

Noi siamo fermamente convinti che il veicolo monopattino, al pari di qualsiasi strumento assegnato ad un operatore debba prevedere una Formazione. RImane la nostra considerazione che a livello operativo non porta nessun vantaggio all’agente come potrebbe essere apportato da una bicicletta, e allo stesso tempo riduce al minino  lo sforzo fisico dell’operatore, in quanto il veicolo è a spinta prevalentemente elettrica.

Alcuni scatti della Polizia oltre frontiera che utilizza si un monopattino a prevalente spinta elettrica, ma con delle caratteristi che costruttive piu confortevoli e sicure rispetto al monopattino Milanese.

Sarà nostra cura testare questo tipo di monopattino appena ci sarà l’occasione…. 

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ll nostro Blog

Operational techniques capsicum and bike patrol

Operational techniques capsicum and bike patrol

Tuesday 15.06.21 at 15.00... let the party begin!In Loano, despite the   infernal heat   Mauro, Andrea and Alberto supervised and trained by the master, Michele FARINETTI Safety Operator and Trainer.SIPL Professor since 2009 in Operational Techniques and Defensive...

STOP THE BLEED ITALIA: PERCHE’ PEGGIO DELLA MORTE C’E’ SOLO UNA MORTE CHE SI SAREBBE POTUTA PREVENIRE!

STOP THE BLEED ITALIA: PERCHE’ PEGGIO DELLA MORTE C’E’ SOLO UNA MORTE CHE SI SAREBBE POTUTA PREVENIRE!

STOP THE BLEED ITALIA: PERCHE’ PEGGIO DELLA MORTE C’E’ SOLO UNA MORTE CHE SI SAREBBE POTUTA PREVENIRE!.

Interessantissimo corso, no direi che è un corso indispendabile!!!

Gli istruttori dell’Accademia hanno partecipato all’iniziativa organizzata da Thin Blue Iine Italy in collaborazione con Stop the Bleed. Il corso B-Con si è tenuto il 6 ottobre 2019 incentrato sul riconoscimento e gestione delle emorragie massive. Durante l’addestramento si è  potuto conoscere ed impare il corretto impiego del tourniquet e dei presidi per fermare un emorragia pericolosa per la vita.. Non ci sono tantissime parole, almeno non ci sono vocaboli per l’encomiabile lavoro che stanno portando avanti entrambe le associazioni o meglio come preferisco definirli “movimenti”. Il titolo dell’articolo racchiude l’essenza dell’iniziativa. A seguire abbiamo deciso di inserire la descrizione di entrambe le realtà sollecitando tutti voi a prendere contatto con loro. Il corso si è svolto in una giornata, è ha visto i corsisti mettere in pratica alcune tecniche “salva vita” destinate a fare la differenza. #StaySafe and #SaveaLife

Thin Blue Line Italy

Thin Blue Line Italy nasce nel finire del 2017 dalla volontà di traferire anche in Italia quella filosofia e sentimento internazionale che mira alla fratellanza, al reciproco rispetto, al riconoscimento dell’operato delle forze di polizia, al supporto degli stessi che ogni giorno, tra le difficoltà, cercano di fare il meglio per difendere le libertà civili e collettive.

Thin Blue Line Italy, attraverso i propri canali social che fungono da piattaforma informativa, associa agli scopi anzidetti la volontà di sensibilizzare l’accrescimento culturale e professionale in ambito multidisciplinare degli operatori di polizia al fine di una maggiore consapevolezza del proprio ruolo e professionalità da riversare in favore della sicurezza comune. Il riconoscimento del proprio ruolo nella società e nell’organigramma dell’apparato di sicurezza è fondamentale per avere la giusta consapevolezza ed approccio culturale verso la filosofia Thin Blue Line.

 

Thin Blue Line Italy non vende formazione ma attraverso l’operato gratuito dei suoi membri si impegna a condividere conoscenze e creare, tramite la sinergica collaborazione con altri Enti e associazioni, delle occasioni per conoscere, apprendere ed approfondire tematiche di interesse.

Thin Blue Line Italy è un movimento di chi si riconosce nei valori e negli obiettivi di cui sopra. Thin Blue Line è uno spirito e una mentalità che non ha una divisa, un distintivo, un logo.. è l’unione di principi lungo una sottile Linea Blue.. la linea del dovere.

A presto

Thin Blue Line Italy

www.thinbluelineitaly.org 

 

Stop the Blead

Stopthebleed Italia è una idea, divenuta poi un progetto. Siamo partiti in pochi, ormai tre anni fa, con l’idea di poter insegnare a chiunque come trattare una emorragia massiva. Sanitari e laici. Militari e civili. Giovani ed anziani. Il corso da noi attualmente erogato è chiamato “STOP THE BLEED” ovvero “ferma il sanguinamento”. E’ un corso che fa parte di una campagna più grande lanciata in America dall’American College of Surgeons “Stop The Bleed – Save a Life”. Ha una durata di circa tre ore e consta di una parte teorica ed una pratica in cui si provano e sperimentano le manovre di zaffaggio di una ferita e di applicazione del tourniquet. Questo è molto importante perché in situazioni di emergenza, dove sai che in 3-5 minuti puoi morire dissanguato, non si ha tempo per l’improvvisare. Bisogna sapere cosa fare, farlo bene e farlo velocemente.

I nostri istruttori sono persone che hanno una formazione sanitaria professionale. I corsi sono gratuiti, e non vendiamo nessun tipo di materiale oltre a non avere nessun conflitto di interesse. I presidi che consigliamo li selezioniamo in base all’evidenza scientifica, anche se stiamo purtroppo vedendo il proliferare di realtà che cercano di farci business.

Ad oggi siamo a quasi 2800 persone formate e la nostra pagina conta quasi 3000 “Mi piace”, siamo soddisfatti. Abbiamo fatto diversa formazione in Italia e all’estero presso la Facoltà di Medicina in Plovdiv in Bulgaria e la Faculdade de Medicina do Porto, in Portogallo. A Maggio siamo stati alla SOMSA Special Operation Medical Association Scientific Assembly che si é tenuta in North Carolina ove abbiamo esposto per il secondo anno consecutivo un poster aggiornato di quanto stiamo facendo e ad inizio giugno a San Paolo, dove un nostro istruttore ha presentato oralmente il poster “STOP THE BLEED ITALY: HOW A BASIC MEDICAL TRAINING HAS ARRIVED TO BE A PUBLIC AWARENESS CAMPAIGN” all’interno del congresso Intergastro&TRAUMA.
Altre due importanti collaborazioni sono quelle con il Centro di Simulazione e Formazione Avanzata dell’Università degli Studi di Genova che ci sta portando quest’anno a implementare questo corso nel CdL di Medicina e Chirurgia formando 120 futuri medici all’ultimo anno, e quella siglata con Thin Blue Line Italia che ci ha permesso ad arrivare ad erogare i corsi B-CON al bacino dei “first responders” delle Forze dell’Ordine, troppo spesso trascurate per quanto riguarda la formazione sanitaria.

Fare la “SICUREZZA” in BICICLETTA? Forse ci siamo quasi

Fare la “SICUREZZA” in BICICLETTA? Forse ci siamo quasi

fare la "SICUREZZA" in BICICLETTA? Forse ci siamo quasi

 

una breve riflessione su quello che ha attirato la nostra attenzione al salone della  sicurezza 2019 di  Milano

La bicicletta di sicurezza

Milano, Salone

Sicurezza 2019

L’evento ha visto la presenza di 619 aziende, di cui molte straniere, ed ha dato una visione completa sulle tecnologie, le innovazioni, e le trasformazioni digitali che stiamo vivendo. La manifestazione è diventata un punto di riferimento a livello europeo per i temi di security e smart building e ha permesso lo sviluppo di convegni e workshop con più di 100 appuntamenti in tre giorni, con quattro diversi padiglioni.  La fiera Sicurezza 2019 è riuscita a concentrare in un unico spazio un grande numero di imprenditori, lavoratori e cittadini interessati all’innovazione. Le PMI sono la spina dorsale dell’Italia e favorire lo sviluppo tecnologico ed innovativo significa puntare sull’avanzamento di tutto il tessuto nazionale. Sto seguendo con attenzione il tema degli aiuti statali alle imprese e in particolare sto facendo molta attenzione alla defiscalizzazione dei costi sulla sicurezza, per dare un nuovo impulso all’economia.

Nel nostro giro ci sono state tante cose che hanno catturato la nostra attenzione, ma su di una in particolare abbiamo focalizzato la nostro concentrazione.

Nello stand istituzionale dell’Arma dei Carabinieri e in quello della Polizia di Stato,  abbiamo trovato… delle biciclette con tanto di livrea.

Lo stand dell’Arma ha una grosso impatto ecologico, infatti accanto alla bici trovia un’auto elettrica. Inoltre vogliamo precisare che la bicicletta dovrebbe essere quella che usano l’ex corpo forestale dello stato, ora Carabinieri Forestali. Ma perché l’arma non rivalorizza il glorioso reparto dei Reali Carabinieri Ciclisti?

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L’aspetto normativo del servizio in bici, anche la pattuglia sottostà al decreto 81/2008

L’aspetto normativo del servizio in bici, anche la pattuglia sottostà al decreto 81/2008

L’aspetto normativo del servizio in bici,

anche la pattuglia sottostà al decreto 81/2008

il decreto 81/2008 e la pattuglia in bicicletta

La bicicletta di recente è entrata nei grandi centri urbani come un’ottima alternativa agli spostamenti dei veicoli a motore. I vantaggi dati da quest’ultima sono i seguenti: minimo costo di gestione se paragonato all’automezzo, maggiore velocità di spostamento nei centri urbani congestionati, possibilità di poterla “parcheggiare ovunque”, hanno fatto sì che a livello sociale, questo tipo di mobilità venga sempre più accettata e condivisa e soprattutto sostenuta. Inoltre importanti campagne ecologiche hanno stimolato la cittadinanza verso questo tipo di veicolo ad alta efficienza, e ad impatto pressoché zero. Detto ciò, la bicicletta storicamente ha sempre accompagnato le forze di Polizia Locale, in principio come valido strumento di spostamento, poiché i veicoli a motore non erano cosi diffusi. Recentemente affianca le pattuglie in auto nei centri urbani moderni. Questo progetto di ricerca nasce dal quesito “esiste una formazione per attribuire una mansione specifica all’Agente in bicicletta?”. 

A tale proposito sono state analizzate tutte le maggiori situazioni dove vengono impiegati gli operatori che effettuano il servizio in bicicletta nelle forze di polizia italiane, partendo dalla tesi “che non esiste una formazione specifica”, in quanto non risulta esistere una preparazione specifica per questo ruolo . Dalla ricerca è emerso che in Italia non esiste una formazione specifica, o meglio non esiste neppure un infarinatura minima di sicurezza per gli operatori destinati a questo tipo di servizio, se non qualche raro caso, e quasi sempre con grosse lacune che  non soddisfano minimamente gli aspetti tecnico operativi.

Lo sforzo è quello di avviare un vero e proprio reparto specializzato della Polizia (intesa tutta, da quella locale a quella di stato a Carabinieri agli operatori del soccorso), con un’efficace e opportuna formazione ed informazione per gli agenti/operatori che svolgeranno il servizio in bicicletta. 

Questo perché leggendo con attenzione il D.lgs 81/2008, soffermandoci su alcuni articoli quali:

Il datore di lavoro, che esercita le attività di cui all’articolo 3, e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attività secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono i riferimenti di norma richiesti sono: D.lgs 81/2008 e s.m.i., partendo dall’art. 18 c.1 lett. l) che recita:

1. Il datore di lavoro, che esercita le attività di cui all’articolo 3, e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attività secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono: ………. omissis ……….

l) adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli articoli 36 e 37;

Art. 36. Informazione ai lavoratori

1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:

………. omissis ……….

Art. 37. Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti

1. Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza, anche rispetto alle conoscenze linguistiche, con particolare riferimento a:

a) concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza;

b) rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda.

………. omissis ……….

Per quanto riguarda la Polizia Locale la figura del “datore di lavoro” viene rappresentata dal Comandante,  la stessa figura compare anche in altre forze di polizia. Partendo dal presupposto che anche le forze di polizia e del soccorso tutte devono attenersi al decreto, spicca immediatamente la condizione di non ottemperanza allo stesso. Viviamo una violazione costante tutte le volte che viene  attivato questo tipo di servizio, non considerando che la bicicletta diviene uno strumento di lavoro quando imbracciata da un  operatore. Quindi assodato che la bicicletta rientra tra gli strumenti di lavoro in dotazione all’agente, ci si chiede come il comandante abbia ottemperato alla formazione ed informazione del proprio personale? 

La ricerca ha evidenziato la grossa criticità italiana, non esiste formazione per questo tipo di servizio, non viene considerata la bicicletta come un opportunità operativa per gli operatori, in quanto non molti hanno la consapevolezza di cosa può fare un operatore preparato. La pattuglia in bici inoltre veste nel modo del tutto naturale la polizia di prossimità, infatti questo operatore è prossimo al cittadino, si immagini con che facilità questi possa fermarsi a dare informazioni rispetto ad un collega in auto, in un centro cittadino congestionato dalla moltitudine di auto.

Inoltre, va aggiunto che il ruolo dell’agente in bici viene percepito come marginale, si usa la bici spesse volte in alternativa al servizio appiedato, quindi questo mezzo non viene considerato sotto l’aspetto operativo, in quanto nessuno ha espresso in modo concreto le potenzialità che lo stesso può avere in ambito dei servizi di polizia. Non vi è una formazione specifica per l’approccio operativo del pattugliamento in bicicletta, non viene affrontato questo aspetto, ma è luogo comune che per andare in bici non serva altro che saper pedale: nulla di più errato, perché questo veicolo offre più opportunità di impiego rispetto al semplice spostamento. Obbiettivo della tesi di master è stato quello di valorizzare il ruolo dell’agente in bici. Sarebbe bello ipotizzare che i giovani vedendo questo tipo di servizio si possano appassionare al tal punto da decidere di svolgere la professione di Agente in Bicicletta.

Nella figura

si può notare una pattuglia della Polizia Locale in servizio in un centro cittadino: si può parlare di D.lgs 81/2008, quando gli agenti non indossano neppure il casco per ciclisti? Si può parlare di identità e specialità di un reparto quando indossano i capi della divisa comune, pur facendo un servizio che per la sua natura necessita di abbigliamento tecnico specifico. I mezzi in dotazione sono idonei per l’utilizzo di pattuglia??? 

Facendo riferimento alla mia regione di appartenenza, il Piemonte, non è descritta in nessun manuale la formazione per l’uso corretto del velocipede in ambito di Polizia Locale e tantomeno le caratteristiche che dovrebbe avere. Anzi, questo tipo di servizio non è mai neppure menzionato, se poi andiamo nello specifico nel volume n°46, al suo interno in tutti gli scenari rappresentati dal pattugliamento alle tecniche di contenimento, non viene mai nominata né raffigurata la bicicletta, essendo questo mezzo utilizzato in molti comuni piemontesi.

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I nuovi cavalieri: come la polizia antisommossa americana ha abbracciato la bicicletta

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From 21st to 25th June the Bike Patrol course has taken place at the Local Police Headquarters of Siena, in order to train a group of agents who will patrol by bike the historic center of the city. There are eight of us, all ages and all grades. Our Commander is very confident and he thinks that all of us will pass the course, even before starting the course has already organized the future patrols. 

Corso Bike Patrol Polizia Locale di Siena

Il corso raccontato da alcuni partecipanti, Grazie del supportoenglish version Dal 21 al 25 giugno è stato organizzato presso il Comando della Polizia Municipale di Siena il corso Bike Patrol, allo scopo di addestrare un gruppo di agenti che pattuglieranno in...

Corso Bike Patrol Rovereto e Trento

Abbiamo imparato a fare squadra perché ci siamo sostenuti a vicenda mentre si cadeva e la parola di incoraggiamento del collega ti infondeva fiducia e rafforzava il legame tra noi.

Fare la “SICUREZZA” in BICICLETTA? Forse ci siamo quasi

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La pattuglia in bicicletta di Meriden tramite questo servizio si prefigge di incrementare l’interazione con la cittadinanza

In riferimento all'articolo originale, di cui allego il collegamento, vorrei fare alcune considerazioni. Si percepisce immediatamente che  il servizio di polizia velomontanto e/o Bike Patrol viene valorizzato nel suo aspetto legato alla polizia di prossimità, infatti...

Storia dell’Accademia Italiana Pattuglia in Bicicletta

Nel 2017 nasce ad Alessandria l’associazione di promozione sociale l’AIPIB Accademia Italiana Pattuglia in Bicicletta, dopo un anno di ricerca per il conseguimento del Master in Politiche di Sicurezza e Polizia Locale, a cura dell’agente e studente Mauro Di Gregorio....
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